E’ fine anno e prima di chiudere un altro anno fiscale ti aspetta un’ultima scadenza dopo l’imminente IMU e TASI.

L’acconto IVA!

ECCO CHI NON DEVE PAGARLA

  • Chi registra solo operazioni esenti o non imponibili;
  • Chi si avvale di regimi particolari Iva,
  • Regime forfettari o dei minimi
  • I soggetti che hanno iniziato quest’anno o cessato entro il 30 settembre la loro attività
  • Coloro che nell’anno precedente hanno avuto un credito d’imposta o un debito d’imposta inferiore a 117,38 euro.

COME SI CALCOLA L’ACCONTO IVA

Ci sono tre metodi per calcolare l’acconto Iva

  • Il metodo storico: l’importo viene calcolato in misura pari all’88% del saldo a debito risultante dalla dichiarazione Iva del 2018.

Diciamo che questo metodo è vantaggioso nel caso in cui quest’anno hai aumentato il tuo fatturato, in quanto l’acconto essendo riferito al 2018, ti concede un po’ più di tempo per prepararti al saldo, che sarà il 16 marzo 2020, così non devi versare tutto in un’unica soluzione come avviene per gli altri trimestri.

  • Il metodo previsionale: assai difficile da indovinare perché molte volte, le previsioni di fatturato variano rispetto al realizzato.

Tale metodo consente di fare appunto una previsione sull’Iva delle vendite e sugli acquisti e versare anche in questo caso l’88% dell’Iva. Diciamo che è il metodo che uso molto spesso personalmente, per non far anticipare soldi al cliente e poi attendere alcuni mesi prima di recuperarlo.

Ti faccio un esempio per capire meglio:

Il cliente Alfa è a debito dalla dichiarazione Iva 2018 per euro 5.000,00. Utilizzando il metodo storico dovrebbe versarne l’88%, quindi euro 4.400,00.

Le previsioni però dell’ultimo trimestre 2019 sono di un fatturato di euro 3.000,00.

(Non considero quindi nemmeno gli acquisti, preferisco essere prudente.) Calcolando sempre l’88%, il cliente andrà a versare un importo di euro 2.640,00, e poi a marzo verserà il saldo corretto detratto anche dell’Iva sugli acquisti. Così facendo ha evitato di versare l’importo di euro 4.400,00 per poi andare a credito ed aspettare alcuni mesi per tornare in possesso dei soldi anticipati.

E se la previsione fatta risulterà sbagliata?

Nessun problema!

Fortunatamente l’agenzia delle entrate ci da la possibilità di “correggere” eventuali omissioni d’imposta con il sistema del ravvedimento operoso. Pertanto dopo aver verificato a gennaio, effettivamente l’importo dell’Iva a debito, se non dovesse essere capiente l’acconto Iva, con una piccolissima percentuale in più nel versamento puoi ravvedere il tutto e sistemare il pagamento!

  • Il metodo sulle operazione effettuate. Tale metodo, ci consente di pagare come acconto, il 100% dell’Iva a debito maturata sino al 20/12.

Sei obbligato a versare l’acconto Iva?

NO, se il tuo debito è inferiore ad euro 103,29 non sei obbligato al versamento!

Continua a seguirmi in facebook @ziggiottolavinia o sul sito laviniaziggiotto.it resterai informato sulle novità fiscali e ti darò consigli per affrontare al meglio la tua situazione fiscale.

Ps: se volessi una consulenza con me, chiamami al +39 346 660 3551 sarò felice di vederti.

Lavinia Ziggiotto

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